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La partigiana Stellina Vecchio ci ha lasciato

Stella Vecchio nasce a Milano il 17 Giugno 1921.
Si diploma maestra nel 1938.
Nel Luglio 1943 inizia l’attività clandestina con il nome di battaglia “Lalla”,
e si iscrive al P.C.I.
L’8 Settembre 1943 sottoscrive in Piazza Cavour l’appello di Poldo Gasparotto per la costituzione della “Guardia Nazionale”, un esercito misto di popolo e militari.
Dopo l’8 Settembre inizia il lavoro militare per il Corpo Volontari della Libertà di cui diviene staffetta tra Milano e la Valsesia, e fra le innumerevoli delicate missioni fece da guida a Raffaele Cadorna per l’incontro il 20 Dicembre in Valsesia con il Comando Generale delle Brigate Garibaldi (vedi Il Monterosa è sceso a Milano, Einaudi 1958).
Nella fase della Resistenza organizza i “Gruppi di difesa della donna” e il 24 Aprile 1945 assume la direzione del terzo settore a Niguarda, accompagnando Gina Bianchi, che morì nell’azione (rievocata con toccanti parole da Stellina nel video “Donne in Aprile”), con l’ordine di insurrezione.
Dal 1945 al 1946 è la prima Segretaria dell’Unione Donne Italiane(U.D.I.) a Milano.
Nel 1948 viene eletta deputata al Parlamento nella prima legislatura ed è una delle più giovani deputate presenti.
Nel 1953 è alla C.G.I.L. di Milano di cui diverrà in seguito Vice Segretaria,
unica donna con tale incarico in una grande Camera del Lavoro in Italia.
Negli anni 60 è Segretaria del Sindacato abbigliamento della C.G.I.L. e organizza con la C.I.S.L. le storiche lotte delle operaie tessili milanesi. Fra le più famose quelle all’Abital di Rho, alla Ruggeri di Vimodrone, alla Tescosa di Milano. Il sindacato in quegli anni si era risvegliato, c’era la lotta nelle fabbriche della Brianza, fra i calzaturieri del Legnanese. E vi erano le prime manifestazioni delle sartine della haute couture denunciate per occupazione di suolo pubblico. E le lotte nei calzifici, alla Santagostino, e quella contro i contratti a termine, contro il lavoro a domicilio, contro il lavoro nero.
Nei primi anni 70 costituisce, con Alessandro Vaia (combattente di Spagna e suo compagno di battaglie e di vita) e Nori Brambilla, il Comitato “Spagna Libera” di cui diventa la responsabile organizzativa. Il comitato organizza il patronato per i figli dei carcerati spagnoli, imprigionati sotto il regime di Franco ospitandoli nelle strutture dei Comuni democratici, inoltre si impegna per garantire la solidarietà ai rifugiati in Italia attraverso l’AICVAS.
Nel 1979 partecipa alla fondazione del Comitato Lombardo “Italia Vietnam” di cui diviene Segretaria e poi Presidente, organizzando iniziative di solidarietà con il popolo Vietnamita, opere di ricostruzione nel campo sanitario ospedaliero e scolastico.
Era inoltre componente del Comitato nazionale della Associazione Nazionale Partigiani di Italia, A.N.P.I.

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