Venerdì 22 marzo si è svolto a Sacile (Pordenone) un incontro organizzato dall’Anpi mandamentale e dall’Aicvas. Alle 17 si è tenuta una cerimonia presso il monumento ai garibaldini di Spagna posto in via Luigi Nono presso l’ospedale civile, monumento restaurato di recente a cura dell’Anpi. Il monumento è uno dei pochissimi se non forse l’unico in Italia dedicato a tutti i garibaldini di Spagna e non a singole personalità o a gruppi provenienti da singoli comuni o province, fatto che dà senz’altro importanza alla cittadina come luogo nazionale di memoria. Per questo l’Aicvas ha un debito di gratitudine oltre ad ottimi rapporti con l’Anpi di Sacile, che a suo tempo ha preso con indubbia lungimiranza l’iniziativa di realizzarlo. Sono intervenuti l’avvocato Loris Parpinel, presidente mandamentale dell’Anpi, il sindaco di Sacile Carlo Spagnol e Marco Puppini a nome dell’Aicvas.
Alle 18 l’incontro è ripreso nel Salone delle Feste del centrale Palazzo Ragazzoni. Qui è stata inizialmente proiettata la sintesi del docuweb “La lunga Resistenza” prodotto dall’Aicvas nell’ambito di un progetto biennale con finanziamenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2013 – 2015 in occasione del settantesimo anniversario della lotta di liberazione. Il docuweb è dedicato alla guerra di Spagna ed all’intervento antifascista italiano, la sintesi presenta alcune parti del documentario originale, molto più lungo, con il medesimo titolo. In seguito, Andrea Gratton ha presentato il suo romanzo “La Rosa di Gerico”, edito da Olmis nel 2021 e dedicato alla figura di Mario Betto “Spartaco”. Comunista e poi anarchico, combattente di Spagna con la compagnia italiana del battaglione Dimitrov e poi con la brigata Garibaldi, Betto dopo l’internamento nei campi francesi ed il confino a Ventotene, combatte in Friuli con la brigata partigiana Antonio Gramsci. Personaggio eccentrico, cappellaccio a larghe falde e cinturone con pistola e coltello, è popolarissimo tra tutti i compagni. Muore eroicamente il 23 ottobre 1944 facendosi saltare in aria con una mina nella galleria del ponte di Antoi bloccando così un reparto tedesco che stava marciando sul paese di Barcis per metterlo a ferro e fuoco e causando molte perdite al nemico. Un giovanissimo partigiano che lo accompagnava riesce a fuggire ed a raccontare agli altri quanto accaduto. Per partecipare all’azione Betto aveva mentito ai comandi negando di avere una moglie ed una figlia che erano rimaste intrappolate a Barcellona. Il romanzo di Gratton, con alcuni artifici letterari, ne ricorda la storia.