ARDITO E GIOVANNI PELLIZZARI, CARNICI ANTIFASCISTI ED INTERNAZIONALISTI.

Dal 28 febbraio è disponibile sul canale Youtube dell’Aicvas il video su Ardito e Giovanni Pellizzari cliccando sul seguente link: https://youtu.be/E6SI0BgkIEQ o cercando con il motore di ricerca su YouTube “aicvas” e scendendo sul menù a tendina. Il video, curato da Marco Puppini, è stato realizzato con il contributo del Ministero della Difesa grazie al supporto tecnico di Daniele Leonardi e dell’Anpi di Milano. Rientra nel progetto Storie di uomini e donne. Volontari antifascisti nella Storia d’Europa. Progetto che intende far conoscere la vita e le esperienze di combattenti ed attivisti politici poco conosciuti ma che hanno avuto un grande ruolo nelle vicende del movimento antifascista italiano ed internazionale.

Ardito e Giovanni Pellizzari erano entrambi nati in Carnia, in un piccolissimo comune della zona montana del nord est italiano, Preone. Hanno dedicato la vita intera alla battaglia per gli ideali di giustizia sociale e libertà. Hanno avuto in comune l’emigrazione in Francia, a Parigi, l’adesione alle organizzazioni comuniste, la partecipazione alla guerra di Spagna, sebbene in due formazioni differenti ma parte entrambe delle Brigate Internazionali: il gruppo italiano del battaglione Dimitrov della XV Brigata per Ardito e la XII Brigata Garibaldi per Giovanni. Entrambi sono feriti. Dopo la Spagna le loro vite hanno seguito percorsi differenti.

Giovanni conosce i campi di concentramento in Francia ed il confino in Italia, a Ventotene, infine combatte nella resistenza in Friuli. Terminata la guerra, si reca in Jugoslavia per costruire il socialismo. Al momento del conflitto tra Tito e Stalin, nel 1948, decide di abbandonare la Jugoslavia e parte per il Venezuela dove c’era già suo fratello e dove si fermerà per il resto della vita continuando a lottare per i suoi ideali. Ardito invece evita i campi francesi, nel 1941 viene mandato a Berlino a svolgere una rischiosa e delicatissima missione. Rientrato fortunosamente in Francia, ha un grande ruolo a Parigi nella Resistenza francese. Nel dopoguerra, dopo una quindicina di anni passati a lavorare come funzionario comunista in Friuli, a La Spezia ed infine in Alto Adige, diviene uno dei responsabili delle organizzazioni comuniste internazionali per la pace ed in questa veste gira tutto il mondo ed incontra diverse personalità di rilievo in campo mondiale.

Al video, oltre al curatore Marco Puppini, hanno partecipato Denise Pellizzari, figlia di Ardito, e Mayla Pellizzari, nipote di Giovanni, che hanno portato ricordi familiari e preziose informazioni rispettivamente sul padre ed il nonno. Ricordo che l’anno scorso l’Aicvas ha già pubblicato su YouTube grazie alla collaborazione dell’Anpi di Milano tre video con testimonianze, interviste e memorie familiari. Il primo, realizzato da Italo Poma, è stato dedicato a Osvaldo Negarville ed a sua moglie Emma Bronzo, entrambi attivi nella struttura clandestina del PCI a Torino, poi espatriati clandestinamente nel 1934 in Francia ed in URSS. In Spagna hanno incarichi politici ed organizzativi di grande responsabilità. Rientrati in momenti diversi in Italia ed incarcerati, Osvaldo durante la Resistenza è comandante della 3. Divisione Garibaldi in Val di Susa e Commissario politico della 4. Zona partigiana piemontese fino alla liberazione, Emma è attiva con i Gruppi Difesa della Donna. Poma ne ha discusso con il figlio della coppia, Massimo. Il secondo video opera di Marco Puppini, è dedicato al friulano Giordano Stroppolo, emigrato in Francia, combattente di Spagna e poi nella Resistenza francese, autore durante il periodo di internamento nei campi di concentramento francesi di oggetti e manufatti che sono stati esposti qualche anno fa al Guggenheim di Bilbao. Puppini ne ha discusso con il figlio Giordano Bruno. Il terzo infine a cura di Claudio Rossi, è dedicato a Riccardo Formica “Aldo Morandi”, di origine siciliana, ufficiale di Marina e combattente della prima guerra mondiale, lungamente perseguitato dal fascismo. Emigrato clandestinamente in vari paesi, si stabilisce in Svizzera. In Spagna è capo di stato maggiore della XIV Brigata, poi comandante della 86^ Brigata Mista e della LXIII Divisione. Internato nei campi francesi a fine guerra, raggiunge infine la Svizzera e nel maggio 1945 l’Italia. Comunista, passa in seguito al Partito Socialista ed infine al Movimento Federalista Europeo. Rossi ne ha discusso con la nipote Miuccia Gigante.