Martedì 17 dicembre, all’ANPI di Monfalcone (Gorizia), si è tenuta una serata promossa da ANPI e AICVAS in memoria di Lino Marega, figura straordinaria della storia italiana e internazionale.
Lino Marega nacque nel 1898 a Villesse, un paese contadino e operaio nell’attuale provincia di Gorizia, all’epoca parte dell’Impero Austro-Ungarico. Durante la Prima Guerra Mondiale, con l’entrata dell’Italia nel conflitto, la sua regione divenne il fronte principale della guerra italo-austriaca.
Nel maggio 1915, con l’ingresso delle truppe italiane a Villesse, Lino, allora diciassettenne, fu schierato come scudo umano davanti a trincee improvvisate. Sei abitanti del paese furono ingiustamente fucilati come presunte spie. Questo tragico evento segnò profondamente la sua vita.
Dopo Caporetto e il ritorno delle truppe austriache, Lino fu arruolato nell’esercito austro-ungarico. Al termine della guerra, tornò a Villesse, ora parte del Regno d’Italia, e si unì alle lotte contadine, aderendo al Partito Comunista nel 1921.
L’impegno politico e la fuga in Francia
Nel 1925 Lino iniziò a lavorare come operaio ai Cantieri Navali di Monfalcone, diventando uno dei principali responsabili della rete comunista clandestina. Arrestato nel 1929 per propaganda sovversiva, fu condannato a cinque anni di confino a Ponza. Tuttavia, nell’agosto dello stesso anno riuscì a fuggire ed espatriare clandestinamente con l’aiuto del Soccorso Rosso.
A Parigi, Lino trovò rifugio e continuò la sua attività politica tra gli immigrati italiani, diventando responsabile dei Gruppi di lingua italiana del Partito Comunista per il dipartimento Parigi-Sud. Partecipò anche alle occupazioni delle fabbriche nel 1936, organizzando i lavoratori friulani nelle fornaci.
La guerra di Spagna e la resistenza
Nel 1937, Lino partì per la Spagna, unendosi alla Brigata Garibaldi e, successivamente, al Gruppo Artiglieria Internazionale, ricoprendo il ruolo di commissario politico. Combatté sui fronti di Teruel, Albarracín e Levante.
Dopo il ritiro degli Internazionali, nel 1939 fu internato nei campi di Saint-Cyprien, Gurs e Vernet, per poi essere trasferito in Italia nel 1943. Dopo la caduta del fascismo, partecipò alla formazione del Battaglione Garibaldi sul Collio, assumendo ruoli di leadership nella resistenza partigiana.
Il ritorno e l’omaggio
Nel dopoguerra, Lino Marega tornò a Villesse, dove lavorò come gestore di un distributore di benzina e svolse incarichi dirigenziali per la Federazione comunista di Gorizia.
La serata all’ANPI di Monfalcone si è aperta con il saluto della presidente Licia Morsolin. Successivamente, Marco Puppini, vicepresidente dell’AICVAS, ha presentato un documento di oltre 120 pagine: una lunga intervista condotta da Leopoldo Gasparini in cui Marega racconta la sua vita. Questo materiale è oggi conservato nell’Archivio dell’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea nel Friuli Venezia Giulia.
L’evento è stato arricchito dalle letture di Sara Galiza e Lucia German, che hanno interpretato alcuni brani del racconto autobiografico, e dalle canzoni popolari e di lotta eseguite da Aljosa Saksida, accompagnato dalla fisarmonica.