Nell’ambito di un progetto di valorizzazione della memoria della lotta antifranchista organizzato dalla KFSR (Kämpfer und Freunde der Spanischen Republik 1936 – 1939) e dell’associazione catalana Lo Riu diretta da Alex Sambrò, l’11 novembre nel bosco del piccolo comune catalano di La Fatarella, uno dei luoghi dove fra luglio e novembre 1938 si è svolta la battaglia dell’Ebro, ha avuto luogo la cerimonia di affissione su altrettanti alberi di targhe contenenti brevi biografie di combattenti di Spagna. Il progetto dura già da alcuni anni, l’Aicvas ha partecipato per la prima volta su invito della KFSR con la quale mantiene un ottimo rapporto. Le targhe affisse a cura dell’associazione sono state tre. La prima è dedicata a Luigi Longo, già ispettore delle Brigate Internazionali e dirigente della lotta partigiana in Italia, nel dopoguerra segretario del PCI alla morte di Togliatti. Le altre due ad altrettanti giovani volontari caduti in combattimento. Si tratta di Renzo Giua, studente aderente a Giustizia e Libertà e poi critico verso i modi in cui la politica si manifestava, esule in Francia e Svizzera, combattente in Spagna con la colonna Durruti e poi con la brigata Garibaldi, morto nel febbraio 1938 durante la battaglia di Estremadura subito dopo essere stato nominato comandante di battaglione (per alcune fonti ferito gravemente e morto in marzo in ospedale). E di Bruno Bucci, militare dell’esercito italiano che diserta nel 1936 ed arriva in Spagna dopo un lungo ed avventuroso viaggio, garibaldino, caduto nel corso della battaglia dell’Ebro nel settembre del 1938. Per l’associazione hanno presenziato il vicepresidente Marco Puppini, la nipote di Renzo Giua, Bettina Foa. Mariangela Pacorig.
Dopo il discorso di Marco Puppini che ha portato il saluto dell’associazione, ha parlato Bettina Foa spiegando l’importanza per lei di quanto stava avvenendo. Il corpo dello zio Renzo non è mai stato trovato, pertanto il bosco de La Fatarella è diventato in questo modo un luogo dove i familiari ed anche i compagni potevano ritrovarsi per ricordarlo, un luogo di affetto e di memoria. Qui, ha concluso Bettina, la targa dedicata a lui si sarebbe trovata senz’altro in buona compagnia, circondata da quelle che ricordano molti altri suoi compagni.
In questa occasione sono state affisse altre targhe dedicate ad italiani. Per iniziativa personale di Luigi Riva, socio dell’Aicvas, e di Domenico Bosco, è stata collocata la targa a Girolamo Foresti, garibaldino in Spagna e poi partigiano in Francia con gli FTP, su iniziativa di Alessandro Donzelli quella per Marino Rovetta, garibaldino ferito a Brunete, la sezione Anpi Val Calepio – Cavallina ha curato quella per Luigi Arturo Serughetti, emigrato in Francia per sfuggire le rappresaglie fasciste, combattente nella 86^ Divisione e poi nella Garibaldi. I familiari, residenti in Francia, hanno collocato la targa dedicata a Costantino Pompili, garibaldino ferito a Brunete, nominato capitano sul fronte dell’Ebro, partigiano in Francia deportato a Dachau, decorato dal governo francese con Croce di Guerra con stella di bronzo. Altre sei targhe sono state collocate in ricordo di altrettanti volontari ad opera della KFSR e dei familiari. All’evento era presente una troupe televisiva del canale catalano 21 che ha realizzato e trasmesso un breve reportage.
Il pomeriggio del giorno 11 è stato dedicato ad una visita al museo privato gestito dalla associazione Lo Riu, che ospita interessanti foto tratte da archivi italiani sui bombardamenti dell’Aviazione Legionaria su La Fatarella e sulla linea difensiva realizzata dalle forze armate repubblicane nei dintorni del paese per consentire la ritirata ordinata delle truppe al termine della battaglia dell’Ebro.
Marco Puppini
Ph courtesy Rosita Mergen