24 aprile a Buja (Udine) si è tenuta la presentazione dell’autobiografia di Giovanni
Giuseppe Felice “Polo”.
Sabato 24 aprile a cura del circolo El Tomât di Buia (Udine) in collaborazione con la sezione ANPI “Vilma e Ranieri Pezzetta”e nel quadro delle manifestazioni in ricordo del 25 aprile si è tenuta on line, nel rispetto delle misure di prevenzione pandemica, la
presentazione del libro Giovanni Giuseppe Felice “Polo”, l’irriducibile (1905-1979). Un operaio comunista tra Friuli, Francia e Spagna. Il libro, edito dalla KappaVu di Udine con il contributo dell’Aicvas, racconta la vita e l’impegno politico di Giovanni Giuseppe Felice,
operaio comunista friulano emigrato ed attivo in Francia in campo politico e sindacale, combattente di Spagna, internato a Vernet e poi a Ventotene, organizzatore della Resistenza in Friuli.
Dopo il saluto dei responsabili del circolo El Tomât, l’editore Alessandra Kersevan ha parlato brevemente delle circostanze che hanno portato alla pubblicazione del libro. Marco Puppini, che ha curato le note storiche e scritto l’introduzione, è intervenuto a nome
dell’Aicvas per raccontare il contesto in cui “Polo” in quegli anni ha vissuto ed operato, e per descrivere l’attività dell’Aicvas di tutela e valorizzazione della memoria dei combattenti antifranchisti. Pierluigi Di Piazza, parroco del piccolo comune di Zugliano, alle porte di Udine, dove ha organizzato il centro e l’omonima associazione Ernesto Balducci ed è conosciuto in tutto il Friuli per la sua attività pratica e culturale di sostegno ed ospitalità ai migranti, ha svolto l’ampio intervento finale. Di Piazza, che ha scritto la prefazione del libro, aveva conosciuto personalmente “Polo” ed aveva con lui un sincero rapporto di amicizia. Ne ha dato così un efficace ritratto umano, offrendo anche spunti di riflessione sull’adesione negli anni Settanta, gli anni della sua gioventù, dei cattolici al comunismo. Ha portato un saluto anche il figlio di “Polo”, Gianni Felice, da molti anni socio dell’Aicvas.