Gio. Nov 21st, 2024

In ricordo della 36.a Brigata Garibaldi “A. Bianconcini”

Iniziate sabato 29 agosto con il “Simposio Libero delle Arti” con esposizione di opere d’arte e
con una serata di improvvisazione musicale a cura di Marco Liverani ed Alceste Neri, domenica 30
sono proseguite presso il Museo della Resistenza di Ca’ di Malanca, sull’Appennino emiliano,
le manifestazioni in ricordo della 36.a Brigata Garibaldi “Alessandro Bianconcini” nelle valli
del Sintria e del Rio di Co’.
Alessandro Bianconcini, professore di violino, segretario della gioventù comunista clandestina
ad Imola alla fine degli anni Venti, era emigrato in Francia nel 1935 ed aveva combattuto in Spagna
nelle file della XII Brigata Internazionale “Garibaldi”. Ferito, rientrato in Francia, era stato arrestato
dai nazisti nel 1941, tradotto in Italia dove aveva subito percosse e torture, ed infine condannato
a cinque anni di confino. Dopo l’8 settembre è tra i primi organizzatori della Resistenza.
Catturato dalle Brigate nere ad Imola, è fucilato assieme a nove compagni il 27 gennaio 1944. In suo onore,
nell’agosto 1944, quella che era stata la 4ª brigata d’assalto Garibaldi, operante sulle montagne
imolesi, assume il nome di 36ª brigata Garibaldi “Bianconcini”.
Nonostante il clima piovoso, migliorato notevolmente nel pomeriggio, al mattino è intervenuta la
sindaca di Casalfiumenese, Beatrice Poli, e don Otello Galassi ha officiato la messa.
Nel pomeriggio Marco Puppini, vicepresidente Aicvas, ha presentato il suo ultimo libro sulla XII
Brigata Internazionale in Spagna, edito da Kappa Vu e dall’Aicvas. Bruna Tabarri, figlia
del combattente Ilario Tabarri, ha parlato di suo padre e del viaggio della memoria cui aveva partecipato
in Spagna alcuni anni fa. Angelo Emiliani, dell’Anpi di Faenza, ha parlato dei faentini
combattenti di Spagna (tra cui Pietro Nenni) e di Giovanni Bertoni, definito un “romagnolo nel KGB”,
sulla cui vita ed esperienza ha scritto di recente un libro. È intervenuto per un saluto
anche Gabrio Salieri, presidente dell’Anpi di Imola.
Gli interventi sono stati intervallati dallo straordinario repertorio di canzoni della Resistenza
spagnola del Bellaciaotrio, e da una performance teatrale del “Teatro Memoria” in collaborazione
con l’associazione Extravagantis e l’Anpi di Imola.
Tutto è stato realizzato con la massima attenzione ai protocolli di sicurezza in relazione
all’emergenza sanitaria in corso. Le foto sono di Bruna Tabarri e Mariangela Pacorig.

Marco Puppini

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