Ada Grossi viveva a Napoli con il fratello Aurelio. Vi erano tornati dopo il lungo girovagare dell’esilio che, per sfuggire alle persecuzioni fasciste, li condusse da Napoli a Buenos Aires e dopo gli anni duri ma esaltanti della guerra di Spagna, che li vide tra i protagonisti, in Francia e poi di nuovo in Italia. Ada era nata nel 1917 e Aurelio due anni dopo, nel 1919. Nella loro città eravamo andati a cercarli alla fine dello scorso anno con una piccola delegazione dell’AICVAS e dell’ANPPIA, per consegnare ai due antifascisti la tessera di soci delle due associazioni. Ada Grossi, la voce che dai microfoni della repubblicana “Radio Libertà” raccontò all’Italia fascista la guerra di Spagna, aveva manifestato una punta di comprensibile commozione nel ricevere le tessere e, nonostante il peso degli anni, aveva anche entusiasticamente rievocato con noi la partecipazione sua e della sua famiglia alla lotta contro il fascismo e contro i franchisti. Al termine dell’incontro ci aveva promesso di consegnare la tessera al fratello Aurelio, soldato a Teruel nelle file dell’esercito repubblicano, ferito in combattimento, impossibilitato a partecipare per le cattive condizioni di salute. Ricordiamo che la sua biografia è apparsa nel volume, edito da Aicvas, “Non avendo mai preso un fucile tra le mani”. Antifasciste italiane alla guerra civile spagnola 1936-1939, scritto da Augusto Cantaluppi e Marco Puppini.