Nella serata di mercoledì 30 luglio, nel Musée de la Mémoire di Portet sur Garonne (realizzato nell’unica baracca ancora esistente del campo di concentramento di Récébédou) è stata presentata la mostra del fotografo cremonese Francesco Pinzi: Dalla despedida alla deportazione. Il lungo viaggio degli antifascisti dalla Spagna verso la prigionia e la deportazione.
Le pareti della sala, ricoperte dalle fotografie dei campi di internamento per i rifugiati spagnoli e non solo, comunicavano l’ immagine di una Francia spesso irriconoscibile per gli stessi visitatori francesi.
La mostra, curata da Ilde Bottoli e realizzata in collaborazione con AICVAS (Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna), era già stata esposta a Milano nel novembre scorso.
Thierry Suaud, sindaco di Portet sur Garonne e consigliere della regione Midi-Pyrénés, ha preso la parola di fronte a un pubblico numeroso. Dopo aver ringraziato il fotografo e gli organizzatori della mostra, ha espresso una profonda soddisfazione per aver potuto effettuare un’iniziativa così significativa e importante in un luogo di memoria, come la baracca del campo, trasformata in museo, nella quale è esposta la mostra. Ha poi sottolineato quanto sia doveroso per chi si è visto affidare dagli elettori la responsabilità di governare l’impegno per far crescere i valori della democrazia. Ha auspicato che possa svilupparsi ulteriormente un rapporto con i giovani studenti italiani (e in particolare di Cremona), considerate le migliaia di combattenti italiani antifascisti internati nei campi del sud-ovest della Francia e anche in quello di Récébédou.
Infine si è impegnato per la costruzione di un percorso di Memoria con gli altri comuni della regione, dove c’è stata la presenza di numerosi campi di internamento e di concentramento del governo di Vichy.
Ilde Bottoli, referente del progetto Memoria della Rete delle scuole superiori della provincia di Cremona, dopo aver ringraziato il sindaco di Portet, Karina Hernandez e Sindy Diallo, collaboratrici del Museo della Memoria, si è soffermata sulle ragioni che hanno originato la mostra.
A partire dal 1939 nei campi di internamento e di concentramento francesi furono rinchiusi migliaia di esiliati spagnoli e di combattenti delle Brigate Internazionali sconfitti dal Franchismo, compresi molti italiani. In questi stessi campi furono imprigionati gli “stranieri indesiderabili”, i Sinti e i Rom e gli Ebrei rastrellati dal governo collaborazionista di Vichy e consegnati ai nazisti per essere deportati e uccisi nei campi di sterminio in Polonia. Dallo stesso campo di Récébédou partirono convogli per Drancy e Auschwitz con 749 Ebrei e numerose sono le tombe nel cimitero ebraico di Portet sur Garonne di ebrei morti nel campo. Infine ha ricordato come la mostra sui campi francesi sia parte di un lavoro di ricerca molto più ampio che comprende la documentazione fotografica di 80 campi in tutta Europa.
Italo Poma, presidente dell’ Aicvas, nel suo intervento ha ricordato le vicende degli antifascisti delle Brigate Internazionali nella guerra civile spagnola. Ha ricordato la figura del padre, Anello Poma, combattente nelle Brigate Internazionali in Spagna, deportato nei campi francesi di Gurs e Le Vernet, confinato all’isola di Ventotene fino all’agosto del 1943 e diventato poi comandante partigiano nel Biellese.
Francesco Pinzi ha “parlato” con un’emozionante proiezione di sue fotografie sui campi di concentramento francesi, sui campi nazisti in Germania, dove molti spagnoli furono deportati e sui campi di sterminio in Polonia.
La proiezione è stata accompagnata dal racconto di Ilde Bottoli, compagna di questo lungo “viaggio” nel Sistema Concentrazionario Nazi-fascista in Europa. Un “viaggio” nel dolore, ma anche nella speranza, rappresentata dalle migliaia di giovani cremonesi che hanno partecipato ai Viaggi della Memoria organizzati dalla rete di scuole superiori della provincia di Cremona. Il pubblico ha partecipato con grande interesse e commozione all’iniziativa.
La mostra, aperta il due luglio, proseguirà fino al 12 ottobre, giorno dell’inaugurazione di una stele che ricorda i convogli di ebrei partiti dalla stazione di Portet sur Garonne per il campo di sterminio di Auschwitz, via Drancy.