Nello scorso mese di giugno Jeremi Galdamez, dell’Associazione Polacca Insieme, ha informato l’Associazione Amici delle Brigate Internazionali di Madrid dei progetti dell’amministrazione comunale di Varsavia che intendeva cambiare il nome della via dedicata ai combattenti della brigata Dabrowsky. Era un nuovo tentativo di cancellare la memoria delle eroine e degli eroi polacchi della guerra civile spagnola dopo quello fallito nel 2007.
Purtroppo, in quella nazione, in nome del “superamento del comunismo” si cancellano sempre più la memoria e i riconoscimenti pubblici a coloro che furono i primi a combattere le ambizioni militariste della ideologia fascista. Lontani dalla propria patria, i soldati della Brigata Jaroslaw Dabrowski si unirono alla lotta in corso in Spagna di propria iniziativa, mossi dalla coscienza di cosa sarebbe successo se non si bloccava in tempo la macchina militare fascista. Nel momento in cui l’Europa nella sua quasi totalità girava le spalle al “problema spagnolo”, i volontari e volontarie delle Brigate Internazionali rischiavano e sacrificavano le loro vite.
Si è avviata in Spagna, diretta dalla Associazione Amici delle Brigate Internazionali, e in altri paesi europei, una raccolta di firme di protesta contro questa misura, cui ha partecipato anche l’Aicvas. Ora veniamo a sapere che la protesta ha avuto successo e che l’amministazione è tornata sui suoi passi.
La via Dabrowszczakòw e la memoria dei volontari polacchi che hanno rischiato le loro vite per combattere il fascismo internazionale sono salve. Una buona notizia in un momento difficile come quello attuale, che dimostra che la mobilitazione può anche pagare.